In giardino la musica suonava
In giardino la musica suonava
un suo inesprimibile dolore.
Fresco ed aspro sentore di mare
esalavano le ostriche nel ghiaccio.
Mi ha detto: “Sono un amico fedele!”
ed ha toccato il mio vestito.
Com’è diverso da un abbraccio
il contatto di queste mani.
Così si lisciano gatti o uccelli,
così si guarda a flessuose amazzoni…
Solo un riso negli occhi tranquilli
sotto l’oro leggero delle ciglia.
Ma le voci di mesti violini
cantano, dietro un velo di fumo:
“E dunque benedici i cieli: sei
la prima volta sola con l’amato”.
La corsa del tempo. Liriche e poemi (Einaudi, 1992), trad. it. Michele Colucci
Anna, immensa.. Anna
Si, confermo. Grazie!
Complimenti davvero per la cura, l’attenzione, la cultura e la sensibilità artistica con cui gestisci questo blog, è un arricchimento vero ogni lirica che proponi.
una buona giornata
Grazie, grazie davvero.
La poesia è un’arte bellissima e terribile. Diventa ancora più grande quando è condivisa, trasmessa, vissuta insieme.
Un caro saluto.
Mi unisco ai complimenti, più lo seguo e più m’affeziono: ogni giorno è una piacevolissima attesa.
Sono davvero contento che la poesia susciti questi sentimenti. Grazie a te (e a tutti voi per il blog)!
Solo un riso negli occhi tranquilli
sotto l’oro leggero delle ciglia.
Incantevole.