Penso che in questo preciso istante
chissà non ci sia nessuno nell’universo che pensi a me,
che io sia il solo a pensarmi,
e se morissi adesso,
nessuno, neppure io, resterebbe a pensarmi.
E questo è l’inizio dell’abisso,
come quando mi addormento.
Sono il mio proprio sostegno e me lo tolgo.
Contribuisco a rivestire tutto d’assenza.
Sarà forse per questo
che pensare a un uomo
sia quasi un modo di salvarlo.
Poesía Vertical (Lulu, 2017) trad. it. A. Prusso
Mi viene in mente Ungaretti quando scrive “E forse io solo / so ancora / che visse”.