ho visto la morte diverse volte
e quasi mai era violenta, eccetto forse
nel caso di piccoli ricci, o tassi, oppure
rospi di media e grossa taglia. allora
mi chiedo, cuore mio, perché ancora
ti spauri dinanzi alla fine naturale
delle cose, perché non ti rassegni
a chiudere gli occhi insieme
alle persone care, perché mai
ti tradisci gonfiando d’aria
l’impressione di non aver più,
non aver mai, non aver sempre?
La materia dei giorni (Manni, 2021)
Foto di Dino Ignani
Davvero molto bella, complimenti!
Splendidi versi ad esprimere il vano tentativo della ragione di avere la meglio sull’istinto di conservazione. La vita gioca sempre con la morte e mai nessuna vince la partita.
La materia dei giorni diventa ricca, come un magazzino di mercanti veneziani della Serenissima, intenti ad arricchirsi smodatamente, quando è, invece, riflessione sul tempo che vola dalla verità di sorrisi d’innamorati dolenti per un preannunciato addio del sole alla giornata che finisce, dopo il Ponte dei sospiri, nella mia Venezia d’un tempo indimenticabile, per me che salivo, a fatica,, i grandi gradini di scale casalinghe e di storici ponti.