Mi chiedo il risultato,
a quest’ora del mattino,
di questa biologia così perfetta
da farmi svegliare ancora prima della sveglia
e dell’accorgermi di avere un corpo
soltanto nelle corse.
Bus-treno-bus
Ufficio-scuola-ufficio
Bus-scuola-bus sono
le uniche pulsazioni che mi sembra di conoscere.
Ma oggi, nel primo giorno in cui casa
riprende ad avere il suo significato originario,
mi ripeto se il senso della corsa
era nel fine e la soddisfazione
nell’estrema stanchezza
del corpo.
Dal sottovuoto. Poesie assetate d’aria (Samuele Editore, 2020)