Caffè di Buenos Aires
Da piccolino ti guardavo da fuori
come un qualcosa d’irraggiungibile;
il naso contro il vetro,
blu per quel freddo,
che poi, vivendo,
sentii dentro di me…
Come una scuola di tutte le cose,
già da ragazzo, stupito, mi hai dato
la sigaretta, la fede nei miei sogni
e una speranza d’amore.
Come dimenticarti in questo lamento,
caffè di Buenos Aires,
se sei la sola cosa nella vita
paragonabile alla mia vecchiaia.
Nel tuo magico miscuglio
di presuntuosi e di suicidi
imparai filosofia… dadi… gioco d’azzardo…
e la crudele poesia
di non pensare più a me stesso.
Mi hai fatto il regalo d’un pugno di amici
gli stessi che riscaldano le mie ore:
José, e il suo sogno,
Marcial, che ancora crede e spera,
e il magro Abel, che non sta più con noi
ma mi guida ancora.
Sui tuoi tavoli che non fanno mai domande
una sera ho pianto la prima delusione,
ho conosciuto i dolori,
mi son bevuto gli anni,
e mi sono arreso senza lottare.
Tango (Einaudi, 2004), trad. it. E. Franco, P. Collo
son stata da poco a buenos aires e mi è piaciuta tanto. ora cerco altre poesie di questo poeta.. mi hai dato un ottimo suggerimento, grazie!
che bello, anche io vorrei fare un viaggio a buenos aires 🙂 un saluto e grazie!
Semplicemente meraviglioso, questo tango è bellissimo ed il testo è di una profondità incredibile… grazie!
grazie a te per il passaggio!