José Carlos Rosales

ph: Antonia Ortega Urbano

XXI (LA HUIDA)

Estás otra vez en la autopista,
otra vez conduciendo sin saber dónde ir,
otra vez en tu coche,
otra vez recorriendo sin rumbo la autovía,
en tu mismo sentido van otros automóviles,
en tu mismo sentido o en sentido contrario,
se cruzarán contigo,
te adelantan,
parece que te siguen,
se ponen a tu altura,
casualidades de la vida, no te siguen,
has robado tu coche y estás en la autopista,
has robado tu coche, rompiste la barrera,
ha crujido la barra de control,
roja y blanca, se ha roto,
todo lo que tocas se rompe,
puede romperse todo lo que tocas,
pero nadie te sigue, todo es frágil,
conduces sin destino,
hay nubes en el cielo, nubes deshilachadas
y una luna gigante,
parece que pudiera empezar a llover,
hay viento racheado, lo notas en el coche,
las ramas de los árboles se estremecen, se agitan,
y te notas cansado,
tan cansado que te sientes ligero,
tan ligero que quisieras volar,
miras los edificios que dan a la autovía,
ya las luces empiezan a encenderse,
pronto será de noche,
no sabes dónde ir,
quisieras disolverte, no estar, no ser,
y te miro pensando:
si quisiera podría levantarse y volar,
si pudiera volar, ¿a dónde iría?

*

XXI (LA FUGA)

Sei di nuovo in autostrada,
di nuovo stai guidando senza meta,
di nuovo nella tua macchina,
di nuovo fili senza meta in autostrada,
delle macchine vanno nella tua direzione,
nella tua stessa direzione o in quella contraria,
ti incroceranno,
ti superano,
sembra che ti seguano,
si mettono alla tua altezza,
casualità della vita, non ti seguono,
hai rubato la tua macchina e sei in autostrada,
hai rubato la tua macchina, hai rotto la barriera,
la barra di controllo ha scricchiato,
rossa e bianca, si è rotta,
tutto ciò che tocchi si rompe,
si può rompere tutto ciò che tocchi,
ma nessuno ti segue, tutto è fragile,
stai guidando senza meta,
ci sono nuvole in cielo, nuvole sfilacciate
e una luna gigante,
sembra che stia per iniziare a piovere,
tira vento, lo senti in macchina,
i rami degli alberi tremano, si agitano,
e ti senti stanco,
così stanco che ti senti leggero,
così leggero che vorresti volare,
guardi gli edifici affacciati sull’autostrada,
le luci iniziano già ad accendersi,
presto sarà buio,
non sai dove andare,
vorresti dissolverti, non esserci, non essere,
e ti guardo pensando:
se volesse potrebbe alzarsi e volare,
se potesse volare, dove andrebbe?

 

Se volessi potresti alzarti e volare (Interno Poesia Editore, 2021), traduzione e cura di Damiano Sinfonico

Acquista ora

Rispondi