Non avevo mai visto una casa,
quindi la trovai spaventosa.
Venivamo da una tana,
conoscevo solo tane.
Mia madre non aveva più lo sguardo del terremoto,
la gonna sgualcita e lo sguardo verso il basso
di quelli che provano a fare ordine nel terrore.
Le madri sono buone, buone come la terra
e la terra è buona anche quando non lo è affatto.
Il loro regno è potente e silenzioso
e nel sangue hanno la quiete della morte.
Fate morgane (L’arcolaio, 2020)
Molto bella. Buona giornata. Isabella
La tua poesia mi ha colpito direttamente al cuore, cos’ come è stato, per me, l’aver visto all’improvviso, dopo una curva in montagna, il viso severo del monte Latemar