Louis Aragon


Gli annegati

Di una città il mio cuore ha preso forma
Vi soffia un grande vento giunto non si sa donde
Scendevate o annegati perduti dietro l’orma
D’un sogno in mezzo alle isole che accarezzano le onde
Impazienti delle erbe della riva ai porti
Lontani d’Aliscans là dove riposando
Con gli eroi hanno messo casa i morti
Vi si giunge una sera vi si giunge ma quando
Voi derivate colle vostre storie diverse
Gli occhi al cielo stellato che non vedono lume
Passate sotto il ponte con le teste riverse
Ignari dei palazzi bianchi che sfiora il fiume
Poiché Arles vi aspetta andate l’ora è tarda
Altrove piangerete tra le pietre senza nome
Qui la notte non è che un canto di chitarra
E il mio nome vi sembra un’immensa Avignone.

Rivista “Poesia” (111, novembre 1997), traduzione di Nicola Gardini

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