Edgar Lee Masters

George Gray

Molte volte ho studiato
la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia,
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio.
È una barca che anela al mare eppure lo teme.

 

Antologia di Spoon River (Mondadori, 2001), trad. it. Antonio Porta

9 pensieri su “Edgar Lee Masters

  1. Non puoi ovviamente saperlo, ma George Gray (e questa è George Gray) è una delle mie poesie in assoluto preferite…una delle prime cose inglesi che io abbia tradotto per mio gusto.
    Contrariamente ad altri testi che amo, ho letto solo una volta l’Antologia di Spoon River. Nel senso che mi ha colpito così tanto che non me sono mai occorse riletture.

Rispondi