Primož Čučnik


La misura

Già oggi mi rallegro di tutti i giorni che vivrò.
Tanto i difficili, quando sarò costretto a cuocere l’argilla
ed a incollare i cocci della brocca –

quanto i facili, quando dipingerò le pareti dello spazio,
misurandole e riempiendole, mi disseterò
e raggiungerò l’equilibrio.

Già oggi faccio i conti di quanto peso dovrò
porre da parte, per poter cogliere la misura
e abituare il respiro al non troppo e al non troppo poco.

Mi conquistano precise dita
che sempre ripartiscono abbastanza,
ma per sé non esigono nulla.

Essere il tocco della lingua
sul palato
delle bocche mute.

 

Loro tornano la sera. Sette autori della giovane poesia slovena (ZTT – Editoriale Stampa Triestina, 2011), cura e traduzione di Michele Obit

2 pensieri su “Primož Čučnik

  1. ed oggi faccio colazione tardiva, con le vostre parole di certo non mute, evviva !
    Mi accompagna tra le pieghe della tovaglia un insetto a lunghe antenne e lungo corpicino
    anch‘ egli starà riscoprendo il proprio peso e le proprie misure dell esistere.
    Buona giornata a tutti a,

  2. Oh! Finalmente! Ecco la voce di un poeta. Dopo tanti vaniloqui e scarabocchi italiani. Temo che il nostro paese abbia perso la bussola letteraria, la percezione di che cosa sia la letteratura, ed espettora ossessivamente insignificanti poltiglie di parole. Qui ogni parola ha senso. Non conosco lo sloveno, ma riconosco (mia zia è croata), anche attraverso la traduzione, la fantasia che reiventa la realtà.

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