Invocazione
Spirito ancestrale, nascosto alla mia vista
dagli atti e dai modi infiniti del Tempo moderno
che io fisso con stupore e meraviglia,
dove ti nascondi nella notte profonda?
Quali poteri maligni distrugge la tua benefica presenza?
Tu che dal buio e dalla polvere hai sollevato
lo stendardo etiope nei giorni chiusi
prima che il Dio bianco dicesse: Venga la luce!
Porta musica antica al mio cuore moderno,
fai cadere la luce sul mio volto scuro
che una volta brillò sull’arte etiope ;
innalzami a te da questo luogo alieno
ch’io possa essere, tua immagine esiliata,
del mio mondo e della mia razza il degno cantore.
Rivista Poesia (n.219, settembre 2007), traduzione di Antonella Francini