Viaggiare
Mi tramuto in un sacco.
Un vecchio straccio
mi porta fuori all’alba.
Ci trasciniamo, curvi.
Ecco qui, dice, la cravatta blu,
un uomo l’ha scalata mentre gli stava al collo.
Ora lassù singhiozza
perché non sa come calarsi giù.
Ma io non dico niente, cosa può dire un sacco?
Ecco qui, dice, il cappotto.
Il suo nome è Achab, i suoi sono i nostri stracci.
È in cerca del sarto che lo ha fatto.
Vuole strappare via tutti i suoi fili neri.
Ma io non dico niente, cosa può dire un sacco?
Ecco qui, dice, un paio di stivali,
mentre andavano a fondo, mentre andavano sotto
la loro vita videro in un lampo,
dovunque andremo, si aggrapperanno a noi.
Ma io non dico niente, cosa può dire
un sacco rigonfio di stoppa fino al collo?
da Hotel insonnia (Adelphi, 2002)
Questa è una poesia da amare per il suo blues