Battiti e radici
A volte di notte
sento il tuo cuore respirare
sotto gli strati di pelle.
Potrei toccarlo con le dita.
Vedo la fragilità del corpo
annuso la potenza dei battiti.
Le tue palpebre abbassate
sono sentinelle stanche
io candela del tuo sonno.
Crescono radici tra le costole
germinano i semi nelle vene.
Aspetto i rumori del risveglio
il vento sulle tende:
folate di luce negli occhi.
Il filo quotidiano (Compact, 2019)
La poesia abita altre stanze. Non basta registrare un’emozione. Bisogna trovare il linguaggio nuovo che la dica. E qui di nuovo non vedo niente, anzi non vedo nemmeno il linguaggio. Espressioni banali, perfino sentimentali, da racconto rosa, appena un po’ innalzate di tono, il che invece di mascherarle le manifesta in tutta la loro corriva inefficacia.