Giuseppe Conte


Quando sono lontano da te, mare, io ti vedo.
Dove un soffio nell’aria simile a un sibilo
spezza la terrena staticità delle cose.
Ti ho visto tra le cime dei pioppi tremuli
delle Montagne Rocciose
che si piegavano sotto un vento sciamano
con un cupo, continuo fischiare lontano.
Ti ho visto nella distesa del deserto
tinto di viola, sfumante, eclettico
del New Mexico
ondoso sotto l’orizzonte come te.
E nei laghi senza sponde, asciutti, salati,
miraggi rosati che appaiono e scompaiono
tra Kerman e Shiraz, in Iran.

 

Non finirò di scrivere sul mare (Mondadori, 2019)

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