L’erba
L’erba, il silenzio, il muovere dell’ombra
soli, nel pianto tuo della mattina,
l’erba, il silenzio, il muovere dell’ombra
e gli steli del vento. Il tuo sollievo
è di vederti calma nell’attesa
ch’io giunga da lontano, il tuo riposo
è la speranza d’incontrarci a sera
per caso in un inverno.
Lasciarti per sparire,
per essere il tuo cielo dove guardi
senza rimorsi, avere il tuo rimpianto,
la tua memoria, le tue mani vuote…
Forse è più dolce piangermi che avermi.
Tutte le poesie (Mondadori, 2017)
Un’intensità emotiva raggiunta con severissimo controllo linguistico: intensità e controllo che molta poesia italiana di oggi sembra non ricercare non desiderare o semplicemente essere incapace di raggiungere.
Si, concordo con Dino e aggiungo che l’intensità e la potenza sono un dono raro e che non a tutti i poeti è concessa. Bisogna avere gli occhi antichi e atemporali di Alfonso Gatto, avere vissuto tante vite ed essere stato vissuto da una vita sola, sempre.