Giuseppe D’Abramo


Tassidermia umana

la vita – così com’è – ha un sapore di quasi niente
e alla fine ci si limita soltanto ad attendere qualcosa
scivolando tra lo schifo degli scarti altrui: sorriso
tagliato nella gomma della faccia,
sguardo da demente alla luce di un sole bastardo,
mentre le dita accarezzano i contorni di improbabili miti
come fiammelle a fermo immagine; da qualsiasi parte ti volti
questo insensato moto delle cose nel suo rovescio
di inerzia spaventevole sgocciola
sotto il decubito vetroso della tua anima piegata all’indietro
dall’attrito della finzione
e dappertutto un vuoto neutrale, inespugnabile,
tiene insieme i pezzi.

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