saggio sul sapone
ce n’era sempre un pezzo lì vicino,
seguiva le sue proprie fasi,
diminuendo come quasi ogni cosa
per poi riapparire pieno, di un bianco
luminescente nella sua vaschetta.
pesava come una pietra nel pugno,
schiumava, rammolliva
lavandoci da caino ad abele.
e se accadeva di dimenticarsene,
si sbriciolava come un asteroide;
ma ora riposa lucido e umettato,
come qualcosa d’emerso dal fondo
delle acque, prezioso per un istante,
sediamo tutti al tavolo:
notte illune, mani profumate.
Variazioni sul barile dell’acqua piovana (Einaudi, 2019), a cura di Federico Italiano