È nostro ancora questo fioco
lume della sera, un barbaglio
sulle cime dei lecci. Il fuoco
nella stanza si consuma;
(un sommesso
brusìo disperde la tua vigilanza)
e appena ti lambisce svampa
la veste: un ardore
ti difende dalla fiamma come la foglia
sempreverde. Tremi
ora che gli orti
devasta la tramontana
e ne patisce dietro i lividi vetri
la pigra passiflora.
Tutte le poesie (Mondadori, 2019)
La conclusione del giorno come la conclusione della vita, la caducità dell’essere, dell’abbarbicarsi alla luce sulla quale e nella quale si stagliano ancora per poco le chiome degli alberi.
Finis terrae
Il fioco lume come annuncio della pochezza e della transitorietà. Ora che è inverno l’uomo percepisce come più infida la voce stridula e battente della tramontana. Il vento sibila sui campi, sulla natura, sulle piante e ne esalta il canto acuto del morire alla luce naturale, quasi come monito a rientrare nelle case.
Ancora nostra è questa parvenza di vita, ancora nostro è l’intento di sottrarci al sonno e alla negazione.
Immagini elegiache e ispirate queste di Sinisgalli da una percettiva sensibilità di osservare natura ed essere umano saldati da una stessa temperie emotiva. Il paesaggio etico e lo sguardo poetico sul mondo.