Leonardo Sinisgalli


È nostro ancora questo fioco
lume della sera, un barbaglio
sulle cime dei lecci. Il fuoco
nella stanza si consuma;
(un sommesso
brusìo disperde la tua vigilanza)
e appena ti lambisce svampa
la veste: un ardore
ti difende dalla fiamma come la foglia
sempreverde. Tremi
ora che gli orti
devasta la tramontana
e ne patisce dietro i lividi vetri
la pigra passiflora.

 

Tutte le poesie (Mondadori, 2019)

Un pensiero su “Leonardo Sinisgalli

  1. La conclusione del giorno come la conclusione della vita, la caducità dell’essere, dell’abbarbicarsi alla luce sulla quale e nella quale si stagliano ancora per poco le chiome degli alberi.
    Finis terrae
    Il fioco lume come annuncio della pochezza e della transitorietà. Ora che è inverno l’uomo percepisce come più infida la voce stridula e battente della tramontana. Il vento sibila sui campi, sulla natura, sulle piante e ne esalta il canto acuto del morire alla luce naturale, quasi come monito a rientrare nelle case.
    Ancora nostra è questa parvenza di vita, ancora nostro è l’intento di sottrarci al sonno e alla negazione.
    Immagini elegiache e ispirate queste di Sinisgalli da una percettiva sensibilità di osservare natura ed essere umano saldati da una stessa temperie emotiva. Il paesaggio etico e lo sguardo poetico sul mondo.

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