Annamaria Ferramosca

a Giulio Regeni

seduto
sul ramo impazzito del tempo
occhi sereni sui secoli
sulle ginocchia un taccuino di dubbi
in petto la certezza

sui bordi del deserto
il sibilo incoerente della sabbia
e frammenti nella stanza un libro
l’impronta del capo sul cuscino

le tempie assopite in braccio alla madre
un barlume di vero riordinerà il caos?
la terra ti sarà senza conforto?

domani
costruiremo forse ripari
su altri pianeti lontano da quell’uomo
che là striscia feroce


Andare per salti
(Arcipelago Itaca, 2017)

Foto di Dino Ignani

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