Tu che mi parli, anche se non ti nomino,
racchiuso nel mistero entro cui vivi
della terra, degli alberi, del cielo,
ma nel silenzio chiuso anche dell’anima
che ti dà vita e vita in sé riceve
dal tuo silenzio. Che non sei dolore
perché da questo non può uscir la pace
che irrimediabilmente mi consola
solo ad essermi accanto nella mente.
Non cessar di parlarmi, resta qui
davanti, come statua la cui pietra
parole e sguardi dal suo sé fermenta
com’eco dalla tua anima, e sola
resti memoria di te stesso, in questa
silenziosa presenza nella mente.
Poesie. 2002-2011 (Le lettere, 2018)