Abbracciarti è ridere fino a piangere
l’appartamento vola via come un cappello
o un foulard di storni impigliati al cielo
come tante formiche il sole
vaga sul tuo petto
lo sguardo perde se stesso in un filamento
che ritira e scuce un infinito slargo
ferita abbandonata dal sangue
le cui labbra scolorano come argini morenti
leva la luna lo spillo
la vita si stacca
in una cesta si tiene stretta
al tempo intrecciato intorno al suo calore
l’isola violetta, l’ondulato amore
le cui vele non hanno ombra.
Inedito
l’ho letta, riletta, l’ho trovata deliziosa