Fabrizio Bajec


Tutto bene

Il mondo è peggiore di quel che credevo a diciotto anni
quando per disgusto ci tenevo a finirla presto
malgrado ciò vivo ancora – non in una riserva
o lontano dalle ostilità sulla cima del Tibet
ma qui dove uno spesso è punito se è povero
Resta l’amore senza il quale siamo poca cosa
Una notte è precipitato in fondo a una bottiglia
che rotolava sul lastrico di una città di dolore
Un angelo del Sud lo ritrovò e mi spiegò:
“Come te avevo esaurito il mio amore in una notte
da quel tempo mi è impossibile sostenere la vista
di una creatura confusa e nutrita di conflitti”
Tanto che la protesse con le sue ali semi-aperte
fino al mio arrivo quando scorsi l’amore perduto
e fui subito ingannato dalla gioia e la collera
ugualmente presenti nel mio spirito in combutta
lieto di aver ritrovato questo amore per miracolo
sebbene di orribile aspetto allora e umiliato

Il mondo è peggiore di quel che credevo a diciotto anni
e l’amore un curioso miscuglio di addomesticamento
e ferocia che oggi benedico lo stesso

 

La collaborazione (Marcos y Marcos, 2018)

2 pensieri su “Fabrizio Bajec

  1. Mi è piaciuto molto il verso “ma qui dove uno spesso è punito se è povero”. In questa poesia trovo uno stile semplice ed epico insieme, un linguaggio “di strada” che forse potrebbe accostarsi al rap o ai cantautori. L’angelo del Sud mi fa venire in mente le favole italiane trascritte da Italo Calvino. Non mi ritrovo in accordo con “l’amore un miscuglio di addomesticamento e ferocia”, dal mio punto di vista questo miscuglio racconta più atteggiamenti mentali… ma è comunque uno stimolo per rifletterci. Grazie Fabrizio, ciao.

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