Claribel Alegría


Insomnio

Sigue mi mente
hacinando desechos
que me invaden
invaden mi poesía
mi universo
y no me dejan
conciliar el sueño.
¿Qué puedo hacer
para extinguirlos
para lavar mi mente
y que vuelva la paz?
No lo consigue el llanto
ni la oración
ni tú.
Es hora de emigrar
de confundirme con la tierra
de esfumarme.

 

*

 

Insonnia

Non smette la mia mente
di ammucchiare rifiuti
che invadono me
la mia poesia
il mio universo
e non mi lasciano
prendere sonno.
Come fare
per estinguerli
per lavare la mente
e tornare alla pace?
Non ce la fa il pianto
né la preghiera
neppure tu.
È ora di emigrare
confondermi con la terra
e dissolvermi.

 

Voci (Samuele Editore, 2015), trad. di Zingonia Zingone e Marina Benedetto

Un pensiero su “Claribel Alegría

  1. Quando la creazione poetica, e per esteso la creazione artistica nel suo complesso si trasformano da condizione privilegiata in dannazione. Talvolta la contrapposizione netta è tra “pace” e tabula rasa, da una parte, e riaffioramento dei “rifiuti” aderenti alla chiglia dell’imbarcazione sulla quale il poeta è salito, dall’altra.
    Difficile, se non impossibile, scindere le due condizioni. Colui che crea si deve sporcare le mani con la vita, si deve confrontare con le ragioni profonde del dover scrivere, che è sempre un imperativo e non una dilettevole condizione per trastullare se stessi o un atteggiarsi narcisistico per tentare di conferire dignità alla propria figura.
    La scrittura autentica è ricerca profonda, autentica. deve trascendere il mero esercizio o compiacimento formale, l’individuazione di semplici grandi o piccole formule compiaciute, conniventi, alla moda, condiscendenti.
    L’autenticità del sentire e del trasfondere tale particolarissima percezione nelle più idonee clausole formali affinché il verso sia esaltazione, motivo di riflessione, autentica pietra d’inciampo, vettore che innalzi e s’impenni, rarefatta quiete per la meditazione.

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