Arsenij Tarkovskij


Il manoscritto

Ad Anna Achmatova

Ho finito il libro ed ho detto basta
non posso più rileggere il manoscritto.
Il mio destino si è bruciato tra le righe
mentre l’anima cambiava rivestimento.

Così il figliol prodigo si strappa la camicia dalle spalle
così il sale dei mari e la polvere delle strade terrestri
benedice e maledice il profeta,
che da solo camminava sugli angeli.

Io sono quello che ha vissuto al suo tempo
ma non ero io. Io il più giovane della famiglia
degli uomini e degli uccelli, io ho amato insieme a tutti

e non abbandonerò il banchetto dei viventi –
diretto sigillo del loro onore familiare,
diretto vocabolario dei legami di radice.

 

Stelle sull’Aragaz (Erevan, 1988), trad. it. Donata De Bartolomeo

3 pensieri su “Arsenij Tarkovskij

  1. La lingua degli uccelli e degli uomini e gli uccelli e gli uomini della lingua assieme.
    La trasmutazione è avvenuta e Arsenij Tarkovskij ci dice che non abbandonerà più il banchetto dei viventi.
    E noi non abbiamo bisogno di nessuna spiegazione. La Poesia non spiega, piega.

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