E io chi sono?
Por la mañana abandono mi sexo.
Al atardecer vuelvo
cuando me desnudo para entrar en la ducha.
Mi madre siempre dice que tengo los hombros de mi padre.
Con el vaho en el espejo el contorno es más ancho, más generoso.
Dibujo una línea recta con los dedos, con la mano la deshago.
En los ojos guardo la tristeza de las muñecas
que jugaron a ser hijas
y que mis padres acabaron regalando.
El agua fría me trae a mi cuerpo,
escondo el pene entre las piernas.
Mamá, ¿a quién me parezco?
*
¿E io chi sono?
La mattina lascio il mio sesso.
All’imbrunire ritorno
quando mi denudo per entrare in doccia.
Mia madre dice sempre che ho le spalle di mio padre.
Con il vapore sullo specchio il profilo è più ampio, più generoso.
Traccio una linea retta con le dita, con la mano la cancello.
Negli occhi custodisco la tristezza delle bambole
che giocarono a esser figlie
e che i miei genitori finirono per regalare.
L’acqua fredda mi riporta al mio corpo,
nascondo il pene tra le gambe.
Mamma, a chi somiglio?
Actos impuros (Hiperión, 2017)
© Traduzione di Federico Mario Telli
© Fotografia di Martín de Arriba
Evocativa. Lindo poema.
Somigli a chi sei, a chi vuoi essere,non certo a quello che gli altri vogliono…sii te stesso e vivi, scrivi, sogna…