Vi seguirà il male dietro l’edera, e di sopra,
sul balcone in lamiera che avete per rifugio.
Non è il tempo delle corse alla ringhiera
mentre lo sfondo si disossa, e passa dall’arco delle vie
per la montagna. È morto anche il vecchio prete
di Ragalna, per la fine del suo giorno una domenica.
Chissà che luce vi assale lì dai tetti, dove il sole si
inurba coi pastori fra i negozi e che fatica morire
anche voi nella chiesa col barrito alto della fiera.
Qui nel lontano la nebbia muove la pianura
sopra i ponti, dalla miseria di colline, altre volte
fuori alla finestra si alza lo scheletro di un albero.
© Inedito di Giuseppe Nibali
Formidabili codesti ‘poeti novelli’. Esagerando mi par di ripassare quelli, ormai, del trapassato, del ‘dolce stil nuovo’. Dunque come non incoraggiare fortemente codesti ‘creativi’ dei giorni nostri che ci fanno, o meglio mi fanno, ben sperare. Belle immagini ( una volta si chiamavano sogni ad occhi aperti) nelle cui alcove riposiamo bene pure noi ‘ diversamente giovani’ come ci nominiamo ora: autoreferenza proibita? Non so, fate voi. Infine godiamoci, poiché in filigrana ne avvertiamo l’esistenza ed il senso, la buona spes futuribile.
Ottima prova. Una lirica bem diventata e con un intrínseco ritmo molto fluido.
Complimenti