Roberto Portas


La farfalla sulla bilancia

Sono tornato, usando il mezzogiorno,
al giardinetto, bonsai involontario,
tra parentesi di bellico cemento
(un’extrasistole del cemento:

in città contrae un virus d’arcano
qualunque inezia esente da automobile )
dove, bambino sorretto di vento
ariosa cartilagine di giochi, avevo

la Lineare B delle farfalle.
E io ch’ero volare senza acapo
e mansueto per essere intangibile
qui strinsi tra le dita la mia prima farfalla

(oh le due ali insieme non facevano
lo spessore di un foglio di quaderno!
le dita faticavano ad adempiere
il compito di avere senza rompere):

in quella perfetta economia d’essere sentii
me tutto eccedente; pesai l’hybris d’essere
uomo, additata da due aliene dita; seppi
d’essere insieme la farfalla, le dita.

 

© Inedito di Roberto Portas

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