fermati e guardami
io non sono niente
mi affaccio come tutti
dall’intreccio dei pensieri
mi spingo più lontano
raggio laser verso il cielo
una vedetta che si affila
al vento limpido della vita
adesso ascoltami
oscillano i nostri corpi
rotolano allegri nel buio
e poi si riavvolgono
la casa lontana li chiama
bandiere confuse
fra il tempo dell’inizio
e l’unica possibile uscita
e alla fine toccami
prendimi se ci riesci
rincorrimi fra i gomitoli
del nostro codice segreto
diventare tuo padre
è rivivere ma anche
ricordalo, morire
fuggire via da me
© Inedito di Stefano Maldini
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