Si scrive sul vuoto e sull’assenza,
assorbiti dal silenzio friabile di ricordi
decomposti che prendono alla gola,
nella frana del tempo che tutto divora
e trasforma, cercando la propria voce
e l’altrui orma nella terra impastata
di buio, dove ogni cosa ormai tace.
Si scrive, ed è una lotta con l’ombra
che sempre sfugge e sempre ci minaccia
presi da un’onda che lascerà una traccia
Fioriture capovolte (Einaudi, 2018)
© Foto di Dino Ignani
Complimenti. Molto bella, viscerale
Molto bella, grazie