Giuseppe Conte

        

Sono qui seduto su un tappeto
di foglie e fiori di primavera

e il mio silenzio è una preghiera
ed ho con me la coppa e il vino.

Se la mia Amata fosse vicino
se la sua bocca lucente fosse qui.

Il profumo dei suoi baci
è più dolce del gelsomino.

Dicono che sono saggio perché
conosco tutte le parole di Dio

e so che il suo volto non si vede
ma a tutti i roseti concede

la sua porpora e il suo fuoco.
Ma io sono saggio perché bevo, gioco

canto mentre il tempo ci rapina.
Quante rose si apriranno stamattina

e quante ne cadranno domani
o sotto le raffiche degli  uragani

avvizziranno. Il tempo ci affratella
noi che ci muoviamo sotto lo stesso cielo.

Non è la stessa per noi tutti quella
luna che sembra una melagrana

staccata lentamente dal suo ramo?
Ma io sono saggio perché amo.

Canti d’Oriente e d’Occidente (Mondadori, 1997)

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