Il muro
Non ho modo di resistere al muro
ho solo il desiderio di resistergli.
Cosa sono io?
Lui cos’è? Forse è lui
la mia pelle che pian piano invecchia
insensibile alla pioggia e al vento
come insensibile al profumo dei fiori,
o forse anche,
io sono solo un ciuffo di piantaggine
che decora le sue crepe fangose,
io sono il caso, lui la necessità.
Di notte, il muro si anima,
stende i suoi molli tentacoli,
mi stringe, mi soffoca,
mi adegua a ogni forma.
Spaventata corro in strada,
e scopro che lo stesso incubo
è legato al tallone d’ogni uomo.
Sguardi orribili,
muri di ghiaccio.
Ah, ho capito,
ciò cui devo resistere anzitutto è:
un compromesso col muro,
e l’insicurezza di fronte a questo mondo.
Nuovi poeti cinesi (Einaudi, 1996), trad. it. C. Pozzana, A. Russo
bellissima, complimenti
sì, è uma poesia che si legge volentieri, intriga. Però quante poesie mi capita di leggere molto simili a questa. Sembrano scritte da uno stesso autore. Per arrivare alla Poesia ci vuol altro.
Non sono d’accordo.