Cappello
Uno stormo di piccioni sopra un melo,
uno stormo di cacciatori, niente piccioni,
uno stormo di ladri, niente mele,
non rimane che un cappello di ubriaco
appeso al ramo più basso.
Bel mestiere il mercante di cappelli,
mercante di cappelli di ubriachi.
Se ne trovano un po’ ovunque dentro i fossi,
sui prati, sopra gli alberi.
Ce ne son sempre di nuovi da Kermarec
mercante di cappelli a Lannion.
Il vento lavora per lui.
Da piccolo sarto quale sono
mi farò cappellaio,
il sidro lavorerà per me.
Quando sarò ricco come Kermarec
acquisterò un frutteto di mele da sidro
e dei piccioni domestici,
se fossi a Bordeaux berrei del vino
e me ne andrei a testa nuda sotto il sole.
Poesia francese del novecento (Bompiani, 1985), trad. it. V. Accame