Sfiorami con le tue ali per sapere che esisto
anche se non so di coordinate
ed ho perso i segnali che potrebbero essere il mondo
Sento il latte caldo a punto di schizzare dal mio petto
ma non posso vedere.
Non trovo gli orifizi che mi lascino scorgere la luce.
Intuisco il ventre abitato
a punto di ballare con la musica
che solo io sento dentro
ma non posso vedere.
Aspetto nella strada vuota
sotto lo sguardo omnisciente della città.
Sfiorami con le tue ali
con le tue mani allevia il mio fuoco
per sapere se ancora esisto.
Per sapere se per caso devo continuare ad aspettare.
*
Rózame con tus alas para saber que existo
aunque no sé de coordenadas
y he perdido las señales que podrían ser el mundo.
Siento la leche caliente a punto de saltarme del pecho
pero no puedo ver.
No encuentro los orificios que me permitan atisbar la luz.
Intuyo el vientre habitado
a punto de bailar con la música
que sólo yo escucho hacia adentro
pero no puedo ver.
Espero en la calle vacía
bajo la mirada omnisciente de la ciudad.
Rózame con tus alas
con tus manos alivia mi fuego
para saber si aún existo.
Para saber si acaso debo seguir esperando.
© Versione italiana di Antonio Nazzaro
Quando si è vuoti dentro, quando intorno non si vedono punti definitivi, si aspetta che qualcuno porti un po’ di luce all’interno di una vita spenta. Bella. Isabella
Anche il solo essere sfiorati dalla presenza invocata e cercata può sollevarci e dar vigore ai nostri sforzi.