Mi condanna l’azzurro delle vene,
l’ombra lontana che non sa tornare,
le lettere del nome femminili.
Chissà dov’ero prima d’esser qui,
chissà chi ero prima d’esser te
che scivoli discreta da un foulard
e sei un numero civico, una via
del chiuso mondo che mi tiene fuori.
L’ora felice (Donzelli, 2010)
© Foto di Dino Ignani