Chiave
Se questa pellicola di vetro
aderisce alla pelle della pietra; se alcun
vento verrà.
Ne controlla lo splendore; martella,
ferisce: un suono di ferro
all’esterno; dentro
un’altra testura più spessa. Posa
come una vernice poi l’aria
soave la sua
lacca sullo smalto fratturato.
E allora si leva.
Minuziosamente. Si è alzato
l’alone
delle colline; la lenta bellezza
lievitata in ogni granello
di pietra. Irradiando le lance
che il brillio del vento
ha restituito alla luce; nel cerchio
più spesso dell’aria.
Girare la chiave della poesia
e chiuderci nel suo fulgore
al di sopra della valle glaciale. Rileggere
il freddo ricordato.
Rivista “Poesia”. Mensile internazionale di cultura poetica (N. 324, Marzo 2017) trad. it. G. Lanciani