Quel qualcosa nel giallo dei campi
o sulle ciminiere, le pale eoliche
quel qualcosa che non si può dire
nei capelli delle ragazze, nei fermagli,
le sciarpe, nei cortili delle scuole
o dentro a una parola incastonata
in un romanzo che ho già letto.
Tu sola in mezzo al nulla
di un parcheggio lontano
ti fermi e ascolti senza capire,
pensi a me o a tua madre
a una cosa che hai dimenticato
di fare e che ti esplode addosso
tutto il tempo.
A volte quel qualcosa è in una musica
e mi trascina in un bar o per strada,
è un’immagine che prende fuoco.
Forse, quel qualcosa ci fa ciò che siamo:
animali strani che non stanno mai fermi,
bagagli dimenticati negli aeroporti
che girano ancora e girano
e nessuno li tira su.
© Inedito di Valerio Grutt
© Foto di Dino Ignani
bellissima, in particolare l’immagine finale