Alessandro Canzian

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La ragazza di nome Olga
è una ragazza che non conosco
né me ne sono mai innamorato.
Ma se me la immagino la penso
con la pelle bianca come i capelli
di mio padre, e il seno grosso
– ma la memoria non fa vedere –
e con l’utero profondo
come il buio dentro un uomo.

 

*

 

L’odore di Olga passa in mezzo al piano
anche se lei è assente ormai da giorni.
Fa la tromba delle scale, l’ascensore
che non funziona, fa l’entrata
che sembra quella di un albergo
anni sessanta, non esiste, come Olga,
anche se si ostina a credere il contrario.

 

Il colore dell’acqua (Samuele, 2016)

© Foto di Dino Ignani

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