L’alba
Tu eri tutto nel mio destino,
poi vennero la guerra e lo sfacelo,
e a lungo, a lungo di te
non si seppè più nulla.
E dopo molti, molti anni
la tua voce di nuovo mi ha turbato.
Tutta la notte ho letto i tuoi precetti,
rianimandomi come da un deliquio.
Voglio andar tra la gente, nella folla,
nell’animazione mattutina.
Sono pronto a ridurre tutto in schegge
e a mettere tutti in ginocchio.
Scendo di corsa le scale,
come se uscissi per la prima volta
su queste strade coperte di neve
e sul selciato deserto.
Spuntano ovunque fiammelle accoglienti,
la gente beve il tè, s’affretta il tram,
nel giro di alcuni minuti
l’aspetto della città è irriconoscibile.
Nei portoni la bufera intreccia
una densa rete di fiocchi,
e per giungere in tempo tutti corrono,
senz’aver finito di mangiare.
Poesie (Einaudi, 2009), trad. it. A. M. Ripellino
questa è proprio uno WOWWW