Rape rosse
Da quando mia madre, bella la faccia affilata dai novant’anni,
con voce che pesca nel fondo
tradisce il rimpianto
di non aver avuto scarpe coi tacchi a sostenere le gambe
al tempo che erano buone, io
io, mio malgrado fedele a mio padre
che sciolto nel buio singhiozza,
esco nel campo a zappare rivoltando rabbiosa zolla su zolla
per trovare la terra
e piantarvi le rape rosse che come noi grossolane nel sangue
sapranno soltanto
sporcarmi di lutto e vergogna le mani.
© Inedito di Daria De Pellegrini
Intensa, dolente e tenera.
molto bella..
Vibra nel profondo
Molto intrigante e misteriosa. Devo studiarla più a lungo.
Una scrittura limpida che contrasta con il dramma della narrazione e del rapporto madre-figlia. Molto interessante davvero!
Mi piace. Quella “voce che pesca nel fondo” descrive molto bene, in un modo semplice ma efficace, il suono doloroso, affaticato e denso di memoria che spesso è la voce dei vecchi. Brava Daria.