Infanzia
A Abgar Renault
Mio padre montava a cavallo, andava nei campi.
Mia madre stava seduta a cucire.
Mio fratello piccolo dormiva.
Io bambino soletto tra le piante di mango
leggevo la storia di Robinson Crusoe,
lunga storia che non finisce più.
A mezzogiorno bianco di luce una voce che imparò
a ninnare nelle lontananze della senzala – e mai si dimenticò
chiamava per il caffè.
Caffè nero come la vecchia nera
caffè gustoso
caffè buono.
Mia madre stava seduta a cucire
guardando verso di me:
Psss… Non svegliare il piccolo.
Verso la culla su cui si era posata una zanzara.
E faceva un sospiro… così profondo!
Là lontano mio padre andava nei campi
nella macchia senza fine della fazenda.
E io non sapevo che la mia storia
era più bella di quella di Robinson Crusoe.
Cuore numeroso (Donzelli, 2002), a cura di V. Arsillo
Che bella….
E’ vero! Spesso guardiamo con occhi lucidi la vita di altre persone e non ci rendiamo conto di quanto la nostra sia meravigliosa e ricca anche di bene e di male ovviamente….
Comunque grazie ! Mi è piaciuta molto.