Ed ecco l’acqua.
I miei due custodi
percorrono la riva.
I loro occhi accolgono
la saggezza di colui
che ignora il tempo.
E io discosto
la linea dell’orizzonte
e mi rafforzo
nell’immobilità.
Attraverso l’adesso
con la lancia
della mia stessa assenza:
voglio smettere d’essere,
o esser solo riposo,
abbandono
al vuoto dell’anima
che a nulla aspira,
neanche all’attesa
che non attende.
Pellegrinaggio (Passigli, 2016), a cura di V. Nardoni
Grazie. Mi ha arricchito.