La primavera
Ancora, quest’anno, io cercherò il luogo
la piccola valle dove i falchi hanno
un nascondiglio per l’amore: già ora si cercano
volteggiando sopra la pietraia,
ed io sento il grido ed il lacerarsi dell’aria
al passare delle ali: dentro al cuore io lo sento,
quando il gemito della neve che si scioglie
così lungamente canta: ed essi si levano, alti,
ali possenti ad afferrare il cielo e insieme
volano e bevono lo splendore. Vi sono,
lassù, dei luoghi, fra i cespugli e le pietre,
dove così tenera e così novella l’erba
ora germoglia. E viene il tempo beato
che così limpido divampa in noi il cielo,
così forte il grido; e li guardo, essi, che vanno
con volo fermo alle correnti pure
candide della luce, e al culmine del desiderio si sfiorano,
con alte grida. Tutto è per essi, lassù:
essi soli possiedono il cielo profondo, essi soli
che ebbri di gioia cantano la loro follia:
sotto il volo, la terra che si ridesta.
I lenti giorni. Poesie 1984-2006 (Fabrizio Serra Editore, 2008)