Una confessione
Mio Signore, ho amato la marmellata di fragole
e l’oscura dolcezza del corpo di donna.
Anche la vodka ghiacciata, le aringhe in olio d’oliva,
i profumi, di cinnamomo, di garofano.
Così che genere di profeta sono? Perché dovrebbe lo spirito
avere visitato un uomo simile? Molti altri
furono chiamati, e degni di fiducia.
Ma chi avrebbe dovuto fidarsi di me? Perché mi han visto
come vuoto bicchieri, mi butto sul cibo,
e getto occhiate cupide al collo della cameriera.
Incrinato, e consapevole di esserlo. Desiderando la grandezza,
capace di riconoscere la grandezza dovunque sia,
eppure non ancora del tutto chiaroveggente
seppi cosa fu lasciato agli uomini più piccoli, come me:
una festa di speranze brevi, una adunata di orgogliosi,
un torneo di gobbi, la letteratura.
Le più belle poesie d’amore (Baldini Castoldi Dalai, 2008), a cura di P. Gelli
Mamma che bella!
Davvero splendida, un bel ritratto dei semidei ed eroi del quotidiano, cioè tutti noi.
Metafisico. Un grande poeta.
Un dono la speranza anche pervun fiore di campo.
Un sorriso
Chiara
è come qualcuno che ti indica i contorni di qualcosa che era da sempre davanti a te ma non avresti mai visto
è questa una delle più eccezionali virtù dei grandi poeti (vedi Wislawa Szymborska).