Vittorio Lingiardi

lingiardi
Isfahan
il cielo è basso
spenta la luna
l’odore è di freddo
e pane.

Isfahan dove si spezza il cavo
manca la luce
la corsa è di lepre
ma muore.

Isfahan
anche l’amore è un pascolo
stretta di mano
scavalcami le palpebre
ho paura.

Teheran
è il giorno delle nozze
porta il velo
girati e sorridi
al mistero.

 

Alterazioni del ritmo (nottetempo, 2015)

2 pensieri su “Vittorio Lingiardi

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