Della colpa
Nei pozzi della metropolitana
il passo echeggia di notte lontano.
Fiochi scintillano i binari: coltelli,
smaglianti e non usati. Dalle pareti
gronda umidità.
Vado diritto e
già corro e sempre più svelto
di soglia in soglia attraverso
un sistema di tubi e tunnel
grotte e caverne:
rabbrividendo scorgo in
grinze su manifesti,
in cartacee maschere pubblicitarie,
i volti di quelli, che
qui sotto si trascinerebbero, se
lassù della città null’altro rimanesse
che loro,
quelli che negli oscuri meandri e negli angoli
tenebrosi invano cercherebbero colui
che li assolva dalla colpa
della propria morte stavolta.
Ricordo di un pianeta (Einaudi, 1970), trad. it. L. Forte
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