Campo de’ fiori
a Czesław Miłosz
Sono tornata a Campo de’ fiori
un mattino di maggio
era uno dei luoghi più belli di Roma
dove tornare sempre con gioia
come nei bar e nei mercati all’aperto
brillanti dei rasi colori
dove a festa vanno occhi e cuori.
Andate, andate a vedere
a piangere il tempo che passa.
Noi giardinieri così impoveriti
non abbiamo più a primavera i fiori.
Il tempo ha logorato Campo de’ fiori
non i roghi ma solo i mesi e gli anni
appena due o tre forse,
il tempo per qualcuno dei fiori
sparito,
ha rapito fragranza linfa e colori
alla piazza marcita
volgare di misere finte erbacce
e fetori finti.
Siamo a primavera senza più i fiori
noi ancora giardinieri dell’umano.
Cara Europa che ci guardi (1915-2015), Cooper, 2015
© Foto di Dino Ignani
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