Nei giorni c’erano cieli bellissimi
tutti con il piede appoggiato al muretto
varcavano i confini, volavano schiaffi
uno sputo alla pioggia
l’esser soli di baci ne riceve tanti
ci vuole quella stranezza che girava
fra i tavoli di una discoteca
quel venire dentro le maniche
che solo il freddo conosce il brivido
ci vuole un cielo solo tuo
un cielo peso sulla spalla
con i suoi cementi, le sue pozze piccole
quel tramonto di gamba
grossa che gira con la palla intorno al sole
ci vuole quel briciolo di fuoco tuo
che chiede solo di cadere
come una cantilena trasparente nell’oscurità
e le calze il vento le lascia
per qualche minuto
dondolare vuote.
Quando ti vesti così
nessuno lo saprà mai.
© Inedito di Francesca Serragnoli