Acqua dove nuoti sola, una bracciata dopo l’altra. Breve sequenza di mare limpido, infranto solo dai tuoi gesti. A un tratto, di colpo, ti svegli. La scossa di terrore ti attraversa come una scarica elettrica di alta tensione. Hai sfiorato una grande medusa o un cumulo di rifiuti che galleggia. Ti fermi quel poco che basta perché l’allarme si plachi dentro le cellule. Non importa più distinguere la sostanza di questo corpo estraneo. Solo tornare a chiudere gli occhi nel mare, rientrare nei gesti, tracciare i tuoi cerchi che portano avanti.
© Inedito di Franca Mancinelli
Che incanto tracciare i tuoi cerchi che portano avanti
Che incanto, che incanto, tracciare una linea e passarti accanto