Dieci anni
Se fosse morta allora,
sarebbe stata un’altra.
Consegnata al rimpianto,
paesaggio incompiuto o magari
abbozzo fauve, un ritmo di colori
accesi senza una prospettiva
ordinatrice, un frutto nella gloria
del turgore, ancora ignaro
delle ombre a venire.
Ma avrebbe mancato
l’esuberanza giovanile dei figli,
l’eredità terrena incarnata
nelle pieghe di tenerezza
dei loro visi, nel vigore armonico
dei corpi, tesi, elastici,
pieni della luce aurorale
che dice: sì, vita: e: tutto deve, ancora,
accadere.
Se non fosse morta allora,
mai sarebbe rinata
al ritmo lento delle parole,
nero su bianco, che oggi esplora.
(28.5. 2005 – 28.5. 2015)
© Inedito di Giovanna Rosadini
Foto di Dino Ignani
grazie per questa bellissima poesia.l’ho addirittura sognata stanotte. io non ho figli ma rende appieno lo sbocciare della giovinezza e quel’avere ancora tutto davanti a s+.