Elio Pecora

 

Io mi sarò fedele

Io mi sarò fedele,
fedele a questo corpo e alle voglie salde dell’anima,
fedele a un amore difettoso che il mattino
mi lascia.
Fedele a queste stagioni che si ripetono,
a questi volti che si cancellano,
al mio tempo difficile.
Io vado un gradino al giorno per la scala senza fine.
Verso la pazienza e l’attesa, ma verso il presente.
Non ho speranze, non sogno.
Io sono qui e impasto calce e il muro mi cresce
sotto le mani. Senza frantumare.
E il paradiso?
Il tramite all’assoluto, forse l’arte,
realizzata fuori di sé, in febbre di perfezione.
Forse una promessa.

 

La chiave di vetro (Cappelli Editore, 1970)

4 pensieri su “Elio Pecora

  1. Una poesia della soglia. Quella ultima, indicibile. Elio Pecora riesce a darne una traccia inconfondibile, così da farcene intuire il senso profondo, l’apertura alla speranza.
    Annamaria Ferramosca

  2. Chiave trasparente, fragile, che cattura un raggio di Sole, in parte lo riflette e in parte lo assorbe per donarci la visione dei colori. Non fa male, perché apre la porta del cuore all’amore.

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