Io mi sarò fedele
Io mi sarò fedele,
fedele a questo corpo e alle voglie salde dell’anima,
fedele a un amore difettoso che il mattino
mi lascia.
Fedele a queste stagioni che si ripetono,
a questi volti che si cancellano,
al mio tempo difficile.
Io vado un gradino al giorno per la scala senza fine.
Verso la pazienza e l’attesa, ma verso il presente.
Non ho speranze, non sogno.
Io sono qui e impasto calce e il muro mi cresce
sotto le mani. Senza frantumare.
E il paradiso?
Il tramite all’assoluto, forse l’arte,
realizzata fuori di sé, in febbre di perfezione.
Forse una promessa.
La chiave di vetro (Cappelli Editore, 1970)
Una poesia della soglia. Quella ultima, indicibile. Elio Pecora riesce a darne una traccia inconfondibile, così da farcene intuire il senso profondo, l’apertura alla speranza.
Annamaria Ferramosca
Essere fedeli a se stessi è la cosa più difficile, visto le altre persone sempre troppo appiccicate….
Molto bella questa poesia, riga per riga…
Buongiorno maestro grazie per tutti i sogni
Chiave trasparente, fragile, che cattura un raggio di Sole, in parte lo riflette e in parte lo assorbe per donarci la visione dei colori. Non fa male, perché apre la porta del cuore all’amore.